GROSSISTI E IV GAMMA INVESTONO NELL’HORECA: “CONCRETI MARGINI DI CRESCITA”

GROSSISTI E IV GAMMA INVESTONO NELL’HORECA: “CONCRETI MARGINI DI CRESCITA”

“Come cambiano le forniture di frutta e verdura nel canale Horeca. Grazie alla crescente domanda, da parte degli consumatori, di un maggiore assortimento di frutta e verdura nei pubblici esercizi, e al grande favore per il convenience food pronto per l’uso, i grossisti e i produttori di IV gamma stanno già pianificando la crescita in questo settore.

Insomma il canale Horeca appare oggi, anche alla luce dello studio di Unaproa e Fipe, presentato a Roma nei giorni scorsi, una sorta di Far West dell’Ortofrutta, un pianeta inesplorato ricco di sfide e di opportunità. I dati parlano chiaro: il 71% dei consumatori chiede un assortimento più ampio di frutta e verdura e ben il 61% del campione considera uno stimolo ordinare questi prodotti se fossero già lavati e/o sbucciati.

In questo senso anche i grossisti, principale fonte di approvvigionamento ortofrutticolo del canale Horeca, si stanno già muovendo per intercettare questa importante quota di mercato.

L’azienda Di Pisa Srl, con base al Caab di Bologna e sedi in tutti i Paesi Ue, sul fronte dei rapporti con la ristorazione può costituire un modello dal momento che ha vinto il bando pubblico per la fornitura di tutte le mense dell’esercito Usa nel sud-Europa.

Nella foto Riccardo Di Pisa

Nella foto Riccardo Di Pisa

“Da circa tre anni – ci spiega Riccardo di Pisa , responsabile mercati esteri e del canale Horeca dell’azienda di famiglia nonché membro del Gruppo giovani Fedagro e consigliere dell’associazione bolognese Fedagro-Acmo – abbiamo impostato un progetto che cambia le logiche della catena di fornitura sul canale della ristorazione dal momento che ci siamo attrezzati per effettuare consegne ai nostri clienti e non, come avviene adesso nella maggior parte dei casi, farli venire al mercato. Penso che i grossisti debbano spingere maggiormente verso la direzione di incrementare i servizi ai clienti anche prevedendo investimenti in logistica che comunque premiano nel medio e lungo periodo perché creano valore aggiunto sul prodotto. Ma c’è ancora molto da fare su questo fronte”.

In base all’esperienza dell’azienda, la consegna di frutta e verdura dal grossista al cliente, comporta un incremento dei costi sul prodotto che oscillano tra i 5 e gli 8 centesimi al chilo. Questo incremento va rapportato a quanto attualmente costa al dettagliante o al pubblico esercizio, andare al mercato per i propri acquisti, pagare il personale addetto agli acquisti per un tempo che varia tra le due e le tre ore, benzina, assicurazione, furgone refrigerato, ecc.

“Con le consegne da parte del grossista – si riuscirebbe ad ottimizzare il sistema dei trasporti. Basti pensare solo ai ristoratori in prossimità del Caab. Sono tantissimi ed ogni mattina arrivano alle tre di notte al mercato con i loro furgoni per comprare la merce. Sono tutte consegne che noi riusciremmo ad evadere con un solo furgone al massimo due, in un solo giro nelle prime ore del mattino, con evidente risparmio anche in termini di traffico ed impatto ambientale. Un servizio del genere, inoltre, è indispensabile nel caso in cui si voglia ragionare sulla possibilità di spostare l’orario dell’attività mercatale da notturno a diurno”.

 

Da un articolo del Corriere Ortofrutticolo.it

Editor review

Summary

I TEMPI SONO MATURI. E IL PASSAGGIO DALL'ORARIO NOTTURNO A QUELLO DIURNO E' INELUDIBILE PER VALORIZZARE LE AZIENDE CHE OPERANO ALL'INGROSSO , RESTITUENDO LORO QUELLA CENTRALITA' OGGI PERSA.