MACFRUT 2018: FIRMATO IL MANIFESTO DEI GROSSISTI EUROPEI

 

Le Federazioni nazionali dei grossisti che operano nei Centri Agro-Alimentari di Italia, Spagna e Francia hanno siglato ieri a Macfrut il Manifesto dei Grossisti Europei. Il Manifesto è stato firmato per la Spagna dal  presidente di COEMFE Andrés Suárez, per la Francia dall’amministratore di UNCGFL Yves Mustel, per l’Italia dal presidente di Fedagromercati-Confcommercio Valentino Di Pisa. L’accordo ha ricevuto il plauso del vicepresidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento europeo Paolo De Castro, collegato in videoconferenza ai relatori del convegno dal titolo ‘La sfida dei Mercati all’ingrosso nel nuovo scenario della distribuzione europea: modelli a confronto’, organizzato da Fedagromercati.

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“E’ il momento giusto per inserire i Mercati nella politica europea – ha affermato De Castro – perché c’è uno spazio possibile nella riforma della PAC e dell’OCM Ortofrutta in particolare perché non c’è dubbio che i Mercati siano facilitatoti della produzione”.

Il Manifesto è stato illustrato dal presidente nazionale di Fedagromercati Valentino Di Pisa nei suoi punti essenziali: “Rinnovamento infrastrutturale dei Mercati, nuovi orari di lavoro passando dal notturno al diurno, sviluppo della logistica urbana, internazionalizzazione, realizzazione di un marchio di qualità a livello europeo, nuovi rapporti commerciali con la GDO e collaborazioni di settore con gli altri attori della filiera per la presentazione di progetti europei”.

“Sottoporremo questi argomenti alle istituzioni, nazionali ed europee – ha sottolineato Di Pisa – per valorizzare il ruolo della categoria dei grossisti all’interno della filiera, ma dobbiamo crescere come categoria, dobbiamo crescere come imprenditori”.

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Su invito dell’on. De Castro, i firmatari del Manifesto dei Grossisti Europei si incontreranno a Bruxelles nei mesi successivi per portare avanti il progetto.

Alla firma del documento ha presenziato anche l’amministratore del Mercato di Atene, Ioannis Triantafyllis, che ha mostrato un grande interesse per l’iniziativa. Un contributo significativo è arrivato anche da Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati, la Rete dei Grandi Mercati all’Ingrosso Italiani. “Nei tavoli che contano in Europa i Mercati oggi pesano da poco a nulla – ha affermato Pallottini – e le nostre specificità non vengono rappresentate. Oggi comincia un percorso lungo, complicato ma ineludibile che può vedere una stretta sinergia tra l’Associazione dei Mercati all’Ingrosso Europei che proprio noi italiani abbiamo voluto e le organizzazioni dei grossisti che finalmente approcciano l’Europa”.

Il convegno che ha preceduto la firma del Manifesto è stato aperto dai saluti del presidente di Macfrut Renzo Piraccini che ha auspicato la privatizzazione della gestione dei Mercati all’Ingrosso Italiani. Lo scenario competitivo nel quale i grossisti dei Mercati si muovono è stato tracciato con le sue criticità e le sue prospettive da Claudio Scalise, managing partner di SG Marketing.

In tutta Europa – ha sottolineato Scalise – negli ultimi 10 anni la Grande Distribuzione Organizzata ha aumentato la propria efficienza nel trattare e nel vendere l’ortofrutta cercando accordi direttamente con i produttori e sviluppando una segmentazione dell’offerta sempre più efficace nei confronti dei consumatori. In Germania l’89 per cento dell’ortofrutta viene venduta dalla grande distribuzione e solo l’11% transita dai Mercati all’Ingrosso. In Italia queste percentuali sono il 61 e il 39%.

Cosa possono fare i grossisti dei Mercati in questo scenario? Sfruttare forme di collaborazione e recuperare posizioni con quella parte della GDO, in particolare le catene regionali, che considerano i Mercati fonte di approvvigionamento, puntando su alcuni punti che così ha identificato Scalise: la vicinanza dei Mercati ai centri urbani, la professionalità, il servizio, la crescita delle relazioni internazionali.

“Oggi c’è più valore nel servizio che nel prodotto”, ha sottolineato Claudio Scalise. “E’ necessario far propri, da parte delle ditte grossiste, spezzoni di servizi, come il confezionamento, la logistica legata a una distribuzione capillare, garantire la catena del freddo, essere pronti a rifornire sempre di più e meglio l’horeca, entrare nella filiera della IV gamma”. Ma le aziende grossiste possono crescere anche intercettando nuovi flussi internazionali e, ancora prima, emancipandosi da rapporti tradizionali che non danno futuro cercando di posizionare il loro orario di lavoro sulla base delle esigenze dei propri clienti fino ad arrivare, se e quando possibile, ad un servizio H24, molto attuale in tempi di internet e di e-commerce, un fenomeno di fronte al quale è pure urgente reagire con iniziative dedicate. Insomma – sono state le conclusioni del relatore – gli operatori grossisti debbono riposizionarsi nella filiera con tutta una serie di attività non più procrastinabili.

Nella sostanza ciò coincide con quanto sostenuto dal presidente Di Pisa: “Dobbiamo crescere assumendo una dimensione imprenditoriale a tutto tondo”.

Ufficio Stampa Fedagromercati

Editor review

Summary

I TEMPI SONO MATURI. E IL PASSAGGIO DALL'ORARIO NOTTURNO A QUELLO DIURNO E' INELUDIBILE PER VALORIZZARE LE AZIENDE CHE OPERANO ALL'INGROSSO , RESTITUENDO LORO QUELLA CENTRALITA' OGGI PERSA.