MERCATI, DI PISA: INNOVAZIONE E CAMBIAMENTO NECESSARI PER RIDARE SLANCIO AL SETTORE

MERCATI, DI PISA: INNOVAZIONE E CAMBIAMENTO NECESSARI PER RIDARE SLANCIO AL SETTORE

VALE 8,5 MILIARDI € IL MERCATO DELL’ORTOFRUTTA IN ITALIA, PER UNA MOVIMENTAZIONE DI 14,2 MILIONI DI TONNELLATE. E IL 39% DELLA DISTRIBUZIONE ORTOFRUTTA ARRIVA DAL COMMERCIO TRADIZIONALE (EXTRA GD). A BOLOGNA I MERCATI ORTOFRUTTICOLI ITALIANI E GLI OPERATORI DEI CENTRI AGROALIMENTARI SI SONO CONFRONTATI IN UN WORKSHOP PROMOSSO DA CAAB E FONDAZIONE FICO CON FEDAGROMERCATI E ITALMERCATI.

PRESENTATI NELL’OCCASIONE GLI STUDI CERVED ED SGMARKETING: IL ‘FRESH’ VALE IL 56% DEL FATTURATO FOOD DEI PUNTI VENDITA ITALIANI, NEL SETTORE OPERANO CIRCA 3.600 AZIENDE OLTRE AI PRODUTTORI PRESENTI DIRETTAMENTE SUL MERCATO. CONFERMANDO IL TREND POSITIVO DEGLI ULTIMI ANNI CRESCE ULTERIORMENTE IL MERCATO INTERNO, TRAINATO SOPRATTUTTO DA VERDURE E ORTAGGI (+3,2% A VOLUME SUL 2016).

BOLOGNA – Arrivano da Bologna i nuovi dati e le riflessioni per un riposizionamento complessivo dei Mercati ortofrutticoli e dei Centri Agroalimentare italiani: Fondazione FICO e CAAB, Centro Agroalimentare di Bologna, hanno ospitato oggi il workshop promosso con Fedagromercati e Italmercati sul tema delle “Prospettive per i mercati all’ingrosso e i centri agroalimentari”. E’ stata l’occasione per fare il punto nel momento più felice dell’export per il comparto, che ha toccato quota 5,1 miliardi € (dati 2018 su export 2017), ponendo l’Italia al 7° posto con forte presenza in Europa e nuovi accordi per raggiungere i mercati in ascesa di Usa, Cina, Canada e India. Ma il periodo è decisamente favorevole anche per il mercato interno, che è ulteriormente cresciuto confermando il trend positivo degli ultimi anni, trainato soprattutto da verdure e ortaggi (+3,2% a volume sul 2016), alla luce della ricerca illustrata per Cerved da Maria Maltese.  Nel settore ortofrutta operano circa 3.600 aziende italiane, attive nella lavorazione e commercializzazione, alle quali vanno aggiunti i produttori presenti direttamente sul mercato. Il principale canale di vendita è la Grande Distribuzione che totalizza il 50% circa dei volumi sviluppati direttamente dalle aziende del settore, seguono per importanza i mercati generali, con il 27% circa del totale volumi di vendita delle aziende del settore.

I valori di sintesi arrivano dallo studio SG Marketing illustrato dall’AD Claudio Scalise: se Il “fresh” incide per il 56% nel fatturato food dei punti vendita, vale complessivamente 8,5 miliardi € il mercato dell’ortofrutta in Italia, per una movimentazione di 14,2 milioni di tonnellate. E il 39% della distribuzione ortofrutta arriva dal commercio tradizionale (extra GD).

Di prospettive e futuro hanno conversato il Presidente di Fedagromercati Nazionale, Valentino Di Pisa, il Presidente di Fondazione FICO e CAAB, Centro Agroalimentare Bologna Andrea Segrè con il Direttore Generale CAAB Alessandro Bonfiglioli ed il Presidente di Italmercati, Fabio Massimo Pallottini, coordinati dal Direttore Marketing e Qualità CAAB Duccio Caccioni. La sfida è senz’altro quella di progettare nel segno della qualità il riposizionamento a medio – lungo termine dei mercati ortofrutticoli (oltre 140 realtà nazionali in cui circola il 60% della produzione ortofrutticola italiana) per valorizzare il ruolo svolto da queste strutture e dagli imprenditori all’interno del sistema agroalimentare, in un approccio aggregativo che permetta di potenziare le proposte di settore.

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Aprire a nuovi prodottiseguire le tendenze emergenti dei consumatori e cogliere le nuove opportunità di sviluppo per ridare valore ai Mercati: sono queste – spiega il Presidente di Fedagromercati Nazionale, Valentino Di Pisa – le direzioni che il nostro comparto deve intraprendere per ridare slancio ai Centri Agroalimentari. Gli studi presentati oggi ci permettono di individuare i principali canali di crescita per queste strutture e per le aziende, e cioè la GDOil dettaglio e l’ambulantatol’HORECA e l’e-commerce. A nome di Fedagromercati, che rappresenta 23 dei Mercati all’ingrosso più importanti e circa 500 aziende con 4500 operatori, ritengo fondamentale che questi player diventino interlocutori diretti e consolidati – e l’e-commerce una dimensione su cui puntare. Altri aspetti importanti su cui investire: la logistica dell’ultimo miglio grazie alla vicinanza dei Mercati alle città e ad i servizi logistici offerti caratteristici di un vero e proprio hub; il miglioramento dei rapporti con la produzione per creare un’ottica di sistema che unisca tutte le fasi del settore; ripensare il rapporto con le istituzioni per avere una maggiore attenzione da parte della politica”.

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«Bologna e Fondazione FICO sono oggi sede di un meeting centrale per le prospettive a medio-lungo termine legate ai mercati ortofrutticoli – ha osservato il presidente CAAB Andrea Segrè, alla guida anche di Fondazione FICO –  Il Parco tematico Eataly World ha trovato sede nella struttura dove, fino a due anni fa, era attivo CAAB, il Centro Agroalimentare di Bologna che adesso opera in collocazione adiacente con la Nuova Area Mercatale, realtà fra le più innovative d’Europa orientata alla sostenibilità economica ed ambientale, nata su piattaforma preesistente: una doppia rigenerazione, quindi, che sta dando risultati di cui siamo tutti orgogliosi. Anche per questo CAAB conferma il suo ruolo trainante nel settore dei mercati italiani, un comparto fondamentale per l’agroalimentare del Paese: il workshop di oggi conferma il lavoro in un’ottica aggregativa che permetterà ai mercati di potenziare l’offerta complessiva al Paese, nel segno della sana alimentazione. L’ortofrutta scala il mercato interno dell’agroalimentare con un + 3,2%: ottimo auspicio perchè la dieta mediterranea possa davvero entrare nei piatti degli italiani, obiettivo che Fondazione FICO coltiva con le sue iniziative».

«Vale la pena ricordare alcuni dati CAABha spiegato il DG Alessandro Bonfiglioli, Segretario Generale di Fondazione FICO – per evidenziare la sua incidenza nel comparto dei mercati italiani: ogni anno oltre 2.400.000 quintali di ortofrutta vengono commercializzati, dopo essere stati sottoposti ad oltre 100.000 analisi chimiche effettuate nell’ambito del piano di monitoraggio igienicosanitario. Ospitiamo 15 aziende grossiste con un consorzio cooperativo che raggruppa 135 aziende agricole, e altre 50 aziende agricole che commercializzano direttamente, oltre a due organizzazioni di produttori. Numeri importanti che la trasformazione nella Nuova Area Mercatale sostiene da due anni grazie a performance logistiche di eccellenza, ma anche grazie alle scelte fatte nel segno della sostenibilità, dall’impianto fotovoltaico più vasto d’Europa alle campagne di educazione alimentare promosse per studenti e famiglie. Un percorso reso possibile dal lavoro di squadra con grossisti e operatori che insieme a noi lavorano per i progetti futuri».

“I dati ci dicono che la movimentazione complessiva nei mercati è in diminuzione ma abbiamo una rete su tutto il territorio nazionale capace di reagire – ha sottolineato Fabio Massimo Pallottini, Presidente di Italmercati, oggi alla Fondazione Fico a Bologna in occasione della presentazione degli studi Cerved e SG Marketing -. Tre le direttrici sulle quali possiamo puntare per un rilancio: meno mercati ma più grandi che investano ulteriormente sull’innovazione; un accordo di collaborazione forte con il mondo dell’agricoltura capace di valorizzare i territori, un rapporto diverso con le istituzioni mettendo sul tavolo – possibilmente con una voce unitaria – il ruolo economico fondamentale che le nostre strutture hanno sull’economia. Il 6 novembre andremo a Bruxelles alla Commissione Europea a spiegare tutto questo. Il rilancio parte anche da un rapporto diverso con l’Europa”.

 

Ufficio Stampa Fedagromercati

 

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Editor review

Summary

I TEMPI SONO MATURI. E IL PASSAGGIO DALL'ORARIO NOTTURNO A QUELLO DIURNO E' INELUDIBILE PER VALORIZZARE LE AZIENDE CHE OPERANO ALL'INGROSSO , RESTITUENDO LORO QUELLA CENTRALITA' OGGI PERSA.