MERCATI, FINE D’ANNO SENZA BOTTI

MERCATI, FINE D’ANNO SENZA BOTTI

Gli associati di Fedagromercati delle diverse piazze italiane analizzano l’andamento del mercato dell’ortofrutta all’interno dei Mercati all’ingrosso e dei Centri Agroalimentari nelle ultime settimane del 2019.

Una conclusione di 2019 senza fuochi d’artificio ma nel complesso non priva di spunti positivi, un 2020 che parte con numerose d’incognite: è tempo di bilanci per il mondo dell’ingrosso e la “fotografia” scattata da Italiafruit News evidenzia luci ed ombre nei diversi Mercati. “L’anno, tutto sommato, si è chiuso abbastanza bene, sebbene sia mancato quell’entusiasmo che, soprattutto nel periodo precedente alle feste natalizie, eravamo in passato abituati a vedere”, spiega dall’Ortomercato di Milano Salvatore Musso. “Una delle cause – aggiunge – è legata non tanto alla crisi generale che attanaglia il settore ormai da tempo – la maggior parte delle aziende in mercato, compresa la mia, quest’anno denuncia un calo di fatturato del 15-20% rispetto allo scorso anno – quanto alla concomitanza delle feste che hanno permesso lunghi ponti: con la gente lontana dalla città, i consumi diminuiscono”.

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Dal Centro Agroalimentare di Udine, Tomaso Pavan parla di “periodo festivo abbastanza buono grazie al freddo che ha vivacizzato il trend di alcuni articoli, in particolare le clementine, che sotto Natale mancavano e hanno messo a segno prezzi interessanti”. Un po’ a rilento, restando nell’ambito degli agrumi, l’arancia Tarocco e in calo, rispetto a dodici mesi prima, la frutta esotica: “Qualche anno fa si vendeva a cassa, oggi ne va via molto meno, forse perché è disponibile 365 giorni l’anno e la commercializzano in tanti”, annota Pavan.

Negli ultimi giorni, aggiunge il grossista friulano, mancano all’appello cavoli, biete, cicorie e finocchi: in aumento i prezzi. “Per quanto riguarda le pere – conclude Pavan – è un’annata davvero particolare ed anomala; bassi i consumi delle mele, ma potrebbero risollevarsi da fine mese-inizio febbraio“.

“Abbiamo lavoricchiato sia prima che dopo la fine dell’anno”, annota dal Caat di Torino Stefano Cavaglià. “Nel complesso è mancata continuità: ci sono stati picchi ma anche momenti di fiacca con vendite ferme o quasi. Poco brillante, in particolare, il periodo dall’Immacolata a Natale”. “Rispetto alle festività 2018/19 – conclude Cavaglià – il bilancio è leggermente peggiore”.

“Il mercato è statico – dice dal Mof di Fondi Elio Paparello – c’è fermento per le clementine sia locali che spagnole, a rilento invece le arance e gli ortaggi: la domanda è frenata. Nel periodo delle feste di fine anno si è messo in evidenza, qui al Mof, l’esotico; bene soprattutto le ciliegie dell’emisfero australe. Tra gli ortaggi, ampia disponibilità di carciofi, anche dalla Tunisia e neppure l’insalata in serra manca; senza sprint i finocchi”.

Da un articolo di Italiafruit News


 

Editor review

Summary

I TEMPI SONO MATURI. E IL PASSAGGIO DALL'ORARIO NOTTURNO A QUELLO DIURNO E' INELUDIBILE PER VALORIZZARE LE AZIENDE CHE OPERANO ALL'INGROSSO , RESTITUENDO LORO QUELLA CENTRALITA' OGGI PERSA.