MILANO: ORTOMERCATO SCONTRO IN COMUNE

MILANO: ORTOMERCATO SCONTRO IN COMUNE

Tettarella (Fi) a Gentili: «Dimettiti dall’Antimafia». No del Pd

“Ieri ascoltati i vertici di Sogemi. Piromalli più volte nella struttura. I grossisti: tanti i problemi, come il lavoro nero «E grave e inaccettabile, che due organismi di grande rilevo economico e simbolico come la Fiera e l’Ortomercato siano contaminati da infiltrazioni mafiose». Picchia i pugni sul tavolo Antonio Calabro, vice presidente , alla Legalità e alla responsabilità di sociale di impresa di impresa di Assolombarda. Calabro chiama gli imprenditori milanesi a raccolta: «Se vogliamo che Milano continui a competere con le grandi capitali intemazionali e attrarre investimenti, serve rafforzare l’impegno contro la criminalità organizzata, sia sul pian o investigativo e giudiziario sia su quello civile e culturale».

Ma i problemi ci sono eccome. Come ha detto ieri in commissione comunale Antimafia Fausto Vasta, il rappresentante dei grossisti che operano all’interno dell’Ortomercato, gestito da Sogemi, società partecipata da Palazzo Marino. «L’Ortomercato? Noi è da anni che segnaliamo problemi. Che ci sono ancora – ha detto Vasta -. Il lavoro nero? Certo che c’è ancora…». Un intervento durissimo che ha messo a tacere il dibattito in corso in quel momento in commissione, nel quale centrosinistra e centrodestra non si sono risparmiati colpi bassi.

Pietro Tatarella di Forza Italia prima ha chiesto il commissariamento di Sogemi, poi ha attaccato il presidente della commissioneAntimaflaDavid Gentili (Pd) chiedendone le dimissioni: «Lei ha fatto credere che con i suoi protocolli antimafia si risolvesse la situazione. Oggi abbiamo visto che tutta quella carta non è servita». Ieri, appunto, a Palazzo Marino è andata in scena la seduta congiunta delle commissioni Verifica e controllo enti partecipati, Commercio e Antimafia che si riunivano per ascoltare la relazione del presidente Cesare Ferrerò, e del direttore generale di Sogemi, Stefano Zani, riguardo all’inchiesta sulle presunte infiltrazioni mafiose all’interno degli spazi di via Lombroso.

A intervenire in difesa del presidente David Gentili sono stati diversi consiglieri di maggioranza, tra cui Diana De Marchi e Laura Specchio, entrambe del Pd, che hanno voluto sottolineare come «la commissione non ha il compito di indagare» ma «di informare». E ieri i due dirigenti nella loro relazione hanno fornito alcuni particolari in più. Antonio Piromalli, figlio del boss della ‘ndrangheta Giuseppe e fermato nell’ambito dell’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose all’interno dell’Ortomercato, per due volte è entrato all’interno della struttura di via Lombroso come visitatore (con la motivazione “donazioni presso enti senza fini di lucro”), il 5 novembre 2015 e il 15 dicembre 2016.

Sogemi ha verificato che Piromalli non risulta titolare di tessere, ma che ha avuto accesso all’Ortomercato perché doveva ritirare delle donazioni di frutta e verdura nel punto vendita della Polignanese, una delle due società coinvolte nell’inchiesta. «Non c’è un problema di sistema di controllo in questo caso», ha spiegato Ferrerò. Durante la seduta è stato inoltre spiegato che gli ingressi di questo tipo sono 20-25 al giorno. Riguardo invece alle altre persone fermate nell’ambito dell’operazione dei Ros scattata il 26 gennaio scorso, «nessuno di loro è titolare di una tessera e in ogni caso non risultano loro accessi» all’Ortomercato, ha aggiunto Zani. Le due aziende coinvolte nell’indagine, la Polignanese e la Ortopiazzolla, «continuano ad operare all’interno dell’Ortomercato» perché, sebbene siano sottoposte ad amministrazione giudiziaria, le visite ispettive non hanno impedito alle società di continuare a operare», ha concluso Zani”.

 

*Da un articolo dell’Avvenire, Edizione Milano

 

FEDAGRO MILANO IN PRIMA LINEA PER DIFENDERE LA LEGALITÀ

Vasta: “Speravamo di aver voltato pagina, ma ancora si continua a criminalizzare tutte le persone oneste che lavorano all’Ortomercato”

“Le indagini della Procura di Reggio Calabria formulano accuse molto gravi, a cui dovranno rispondere i diretti interessati per i fatti a loro contestati – dichiara Fausto Vasta, Presidente di AGO, Associazione Grossisti Ortofrutticoli in merito agli avvenimenti odierni – ci auguriamo che venga fatta chiarezza al più presto.”

Resta il fatto, però, che è sbagliato generalizzare queste accuse e criminalizzare gli operatori e i lavoratori, circa 8.000 persone, che quotidianamente lavorano duramente all’Ortomercato, in situazioni non certo ottimali per le note carenze infrastrutturali, e per la distribuzione di un’eccellenza nazionale.

L’Associazione Grossisti Ortomercato è sempre stata in prima linea, fornendo la piena collaborazione, partecipando ad incontri e firmando accordi con tutte le Istituzioni e soggetti coinvolti nella gestione della struttura. Gli operatori si sono sempre impegnati  per difendere la legalità e la sicurezza e per contrastare il malaffare e il lavoro nero nell’Ortomercato, battendosi anche  per maggiori controlli sulla provenienza delle merci, in modo da garantire la tracciabilità e la migliore qualità dei prodotti.

“Vista la situazione odierna – ha concluso Vasta – resta ancora più urgente dare piena operatività al Protocollo firmato in Prefettura nell’ottobre del 2015”.

Ufficio Stampa AGO Milano

 

Editor review

Summary

I TEMPI SONO MATURI. E IL PASSAGGIO DALL'ORARIO NOTTURNO A QUELLO DIURNO E' INELUDIBILE PER VALORIZZARE LE AZIENDE CHE OPERANO ALL'INGROSSO , RESTITUENDO LORO QUELLA CENTRALITA' OGGI PERSA.