UDINE MERCATI, UN FUTURO DA POLO DELLA DISTRIBUZIONE

“In camera di Commercio si è discusso dei nuovi scenari e della competitività del sistema. Pavan: “Non solo stoccaggio e transito”. Il professor Lanini: “Aggregazioni indispensabili”

Una scarsa capacità di aggregazione che rischia di tradursi in un “nanismo” delle aziende e in una conseguente penalizzazione dei prodotti, seppur di ottima qualità, con una perdita di competitività sul mercato internazionale. Ecco che cosa rischiano in uno scenario non troppo lontano le nostre produzioni locali. Che nel settore agroalimentare occorra fare rete non è una novità: da anni si va dicendo che la maggior sinergia sia la ricetta per la competitività e per migliorare risultati imprenditoriali. Export alimentare, nuove esigenze della logistica, evoluzione dei consumi, e-commerce, valorizzazione del territorio e delle produzioni di qualità. E su questi punti verte l’indagine avviata da Udine Mercati e Camera di Commercio con una cinquantina di stakeholder del territorio, i cui risultati sono stati illustratiti ieri nel corso del convegno “Il mercato di Udine di fronte ai nuovi scenari competitivi: il tempo delle scelte“, per riflettere sul possibile riposizionamento del mercato agroalimentari udinese.

“La scarsa capacità di aggregarsi porterà le piccole aziende a un progressivo nanismo, nonostante l’ottima qualità dei prodotti – è l’analisi del docente di logistica dell’università Cattolica di Piacenza Luca Lanini -. Un conto è la promozione, altro discorso è una forza commerciale capace di sfidare i nuovi mercati e posizionarsi nei Paesi dell’Est”. Un concetto che vale sia per le aziende agroalimentari locali sia per l’ortofrutta, settore che più soffre, secondo gli studi di Lanini, la capacità commerciale. Occorre dunque “stimolare le aziende ad aggregarsi per ottenere una maggiore capacità di competere – osserva Lanini – attraverso progetti di filiera, ma sopratutto offrire una migliore logistica”.

Insomma, produrre un prodotto di ottima qualità non basta: il sistema chiede maggiore capacità di offrire servizi e logistica e Udine Mercati è già su questa strada, anche se il cammino è ancora lungo. “Vorremmo essere un punto di riferimento e favorire la crescita dell’agroalimentare come settore nevralgico della regione”, sono state le parole del presidente di Udine Mercati Ferdinando Milano, accanto al vicesindaco di Udine Carlo Giacomello, mentre Valentino Di Pisa,  alla guida di Fedagromercati, ha rimarcato l’indispensabile riorganizzazione di un settore che deve diventare piattaforma logistica moderna e informatizzata.

“La nuova vocazione di Udine Mercati, affinché i vantaggi aumentino e si crei una nuova economia e nuovi posti di lavoro, è legata alla fortuna del nostro territorio, quella di essere una straordinaria piattaforma logistica”, ha affermato la presidente della Regione Debora Serracchiani, evidenziando l’opportunità per Udine Mercati di inserirsi nel sistema delle infrastrutture a supporto dell’intera portualità regionale, con una visione unitaria dei servizi che superi la frammentazione territoriale locale. Si parla di piattaforme logistiche non solo legate a trasporti e interportualità, ha rimarcato il presidente della Camera di commercio Giovanni Da Pozzo, “ma come hub interregionali che guardano al di fuori dei confini nazionali come prospettiva e ossibilità realistica”, mentre sulla necessità di promuovere reti Da Pozzo ha ribadito l’assoluta necessità di “fare sistema per superare le difficoltà, creando massa critica per affrontare i mercati più complessi”.

E se il Friuli Venezia Giulia è un territorio dal quale i vicini Paesi si aspettano di più, come afferma il vicepresidente di Udine Mercati Giuseppe Pavan, e per il quale Regione e Comune sono impegnate nello sviluppo di filiere, infrastrutture, non solo strade, ma anche catena del freddo – e servizi, “Udine Mercati può fare da regia tra produzione e commercio, diventando polo strategico delle produzioni locali”. Un luogo “non solo di stoccaggio e transito – ha aggiunto l’assessore alle Risorse agricole Cristiano Shaurli -, ma di trasformazione dei prodotti, capace di dare valore aggiunto alle nostre produzioni”.

Da un articolo del Messaggero Veneto

 

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Giuseppe Pavan, Vice Presidente Fedagromercati Nazionale e Presidente Fedagro Udine:

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“La giornata di oggi rappresenta un esempio di quello che vogliamo nei Mercati e nei Centri Agroalimentari, attori che muovono importanti volumi nel settore ortofrutticolo nazionale e di conseguenza meritano di una considerazione politica più costante e presente come quella dimostrata oggi dalle nostre istituzioni locali. Quando parliamo di Udine Mercati e delle altre piattaforme agroalimentari non parliamo solo di frutta e verdura, ma c’è molto altro: tali realtà infatti possono rappresentare degli importanti attori per il turismo e per creare posti di lavoro, ma per farlo hanno bisogno di una maggiore offerta logistica caratterizzata da nuove infrastrutture e servizi. Udine in particolare può essere un luogo strategico per la valorizzazione della realtà locale e dei prodotti tipici, ma anche per la realtà nazionale attraverso la realizzazione di una sinergia tra produzione e commercio. Udine Mercati ha tutte le carte in regola per diventare una piattaforma logistica distributiva trasversale e noi siamo pronti per essere interlocutori primari della Regione Friuli Venezia Giulia per valorizzazione la filiera ortofrutticola territoriale”.

Valentino Di Pisa, Presidente di Fedagromercati Nazionale:

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“Mi complimento con il Presidente di Udine Mercati e con Giuseppe Pavan per aver realizzato questo incontro, un esempio di partecipazione lodevole delle istituzioni locali e di una sinergia che dovrebbe valere per tutti i Mercati italiani. E’ raro vedere un tale coinvolgimento delle autorità locali nonostante la rilevanza di questi attori per le diverse realtà territoriali. Il ruolo di queste piattaforme deve essere ripensato in tutto il territorio nazionale attraverso un nuovo Piano Strategico che dia maggiore uniformità al settore per un processo di cambiamento che coinvolga non solo la governance, ma anche gli imprenditori stessi. Serve infatti, oltre ad una maggiore offerta di servizi, un nuovo modo di pensare alla nostra professione che spinga gli operatori fuori dal loro territorio e li proietti alla ricerca di nuove opportunità di business. Questo progetto di Udine è assolutamente d’esempio per la trasformazione del Mercato in un Centro Agroalimentare moderno e informatizzato, la cui operazione deve essere portata avanti, a mio parere, su più punti (nuovi orari di lavoro, ricambio generazionale, nuove tecnologie) per poter sfruttare al massimo le potenzialità dell’ortofrutta italiana. Il nostro mondo ha bisogno di ampliare le sue aree commerciali ed il Mercato di Udine, insieme a quello di Trieste, rappresenta un attore transfrontaliere con un mercato vicino potenzialmente enorme. Per questo motivo, anche alla luce di quanto espresso dalla Presidente Serracchiani, si potrebbe pensare ad una sinergia fra le due strutture che sappia cogliere quest’opportunità commerciale e politica. I Mercati sono soggetti attivi, vivi e come tali meritano molta più attenzione per intraprendere un processo di riorganizzazione ed aggregazione”.

 

Ufficio Stampa Fedagromercati

 

Editor review

Summary

I TEMPI SONO MATURI. E IL PASSAGGIO DALL'ORARIO NOTTURNO A QUELLO DIURNO E' INELUDIBILE PER VALORIZZARE LE AZIENDE CHE OPERANO ALL'INGROSSO , RESTITUENDO LORO QUELLA CENTRALITA' OGGI PERSA.